Quale futuro

Collezione l’Astratto Figurativo Concettuale: quando la pittura diventa necessità di comunicazione.

Olio su tela, 70 x 50cm. Anno 2009

Opera pubblicata sul Catalogo di Arte Moderna Mondadori 2011.

Analisi psicologica del futuro che potrebbe presentarsi alla generazione dei nostri figli. In particolare, i piedini del bambino che camminano scalzi sull’erba sono già proiettati (uno dei piedini sta già oltrepassando la linea di confine) verso un futuro che ormai è realtà, ovvero quello dell’elettronica, della robotica e della multimedialità, spinta al punto da ridurre i rapporti interpersonali e la comunicazione tradizionale (il robot è simbolicamente senza la bocca).

A questo punto ci si pone naturalmente una domanda, che considero la domanda d’oro (ecco perché ho tappezzato il quadro con punti interrogativi d’oro): ma il futuro sarà solamente progresso, o deve assolutamente essere anche un ritorno all’essere uomo, ad una dimensione più umana, rappresentata dal neonato di colore, proveniente da una terra, l’Africa, dove è così lontano il concetto di robotica e di progresso, ma che nel contempo è la culla dell’umanità.

Astratto Figurativo Concettuale. Diritto alla vita, felicità e voglia di gridare: “io esisto, io vivo”.

Nelle opere dell’Astratto Figurativo Concettuale l’artista comunica sensazioni, sentimenti, gioia, passioni, rabbia e principi fondamentali di vita…. in sintesi il diritto alla vita, andando oltre la mera rappresentare della realtà.

“Io esisto, io vivo” e “Quando la pittura diventa necessità di comunicazione” sono quindi i pilastri dell’Astratto Figurativo Concettuale di Sergio Gianluca Notti.

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